Come aumentare massa muscolare con il....digiuno modificato!

Autore: Claudio Tozzi





Come era facile prevedere, l’articolo precedente sul digiuno modificato, pubblicato qualche tempo su questo stesso sito, ha suscitato moltissime reazioni, molte decisamente molto prevedibili, come ad esempio:

  • Quella sguaiata dei pompatoni/bombardoni pelati “4 x 10” con la foto dei fratelli Weider sul comodino: “perdi tutta la massa muscolare”
  • Quella che considero più normale di scetticismo preventivo; “non mangiare per giorni? Non se ne parla nemmeno e poi a cosa servirebbe?”
  • Fino ad arrivare a quella medica per cui il digiuno porta morte, distruzione, con il trapasso ottenuto oltretutto tra atroci dolori, preceduto da stramazzi al suolo tipo Calboni all’ annuncio della visione della “La corazzata Potëmkin”.
Dimagrimento e stimolo della massa magra

Ma questo pezzo mi spingo ancora più in là, perché dopo ormai più di dieci anni di studi sull’ argomento ed prove sul campo su tantissimi atleti, anche di alto livello agonistico, posso affermare che l’ uso regolare del digiuno, ovviamente controllato e modificato, diventa da oggi a far parte integrante della strategia BIIOSystem®, non solo per il dimagrimento, ma anche per lo stimolo della massa muscolare magra. Questa non è una mia opinione, ma semplicemente il resoconto di tantissimi controlli della composizione corporea pre e post digiuno, del visibile aumento, in media, di 2-4 Kg di massa muscolare nei mesi successivi alla privazione di cibo, senza contare il già accertato e straordinario ruolo sulla perdita di massa grassa. Ma come è possibile che non mangiando si possa non solo perdere muscolo ma addirittura aumentarlo? Semplicemente perché la nutrizione “ufficiale” (ma anche molta cultura popolare) non accetta che la privazione totale o quasi del cibo ha sempre fatto parte della vita dell’ uomo, tanto da sviluppare una stupefacente capacità di sfruttare i depositi corporei per cercare comunque di sopravvivere; senza questa peculiarità sarebbero scomparse intere popolazioni.



Senza cibo si và avanti per lungo tempo, anche quando nelle situazioni più estreme il corpo incomincia a digerire sostanze vitali dell’organismo. Per esempio basti pensare che non si può sopravvivere senza acqua per più di 4-5 giorni, ma prima di morire di fame ci vogliono invece almeno 30-40 giorni. Anche ai nostri giorni, come del resto migliaia di anni fa, alcuni popoli nativi australiani e africani si adattano ad ambienti molto aridi e inospitali e certe stagioni dell’ anno vanno avanti in pratica senza cibo.

Il caso degli Hunza

Uno degli casi più eclatanti però è quello della popolazione degli Hunza, che per moltissime generazioni ha vissuto isolata in altopiano della catena Himalayana, in Pakistan. Questo luogo inospitale non dava raccolto sufficiente per alimentare i 10.000 abitanti Hunza per tutto l’anno. Coltivavano orzo frumento, miglio, grano saraceno e la verdura da orto: pomodori, cavoli, spinaci, rape e piselli e avevano numerosi gli alberi di noci e albicocche, ciliegie, more, pesche, pere e melograni. Fino a marzo però, quando maturava l’orzo, digiunavano anche per settimane intere (sembra fino a due mesi in semi digiuno) per poter razionare i pochi viveri rimasti in attesa del primo raccolto. Il bello che questa “bizzarra” consuetudine, che secondo gli ormai leggendari amici nazional-statal-bronto-nutrizionisti (con ragnatele allegate) porterebbe a debolezza, morte e distruzione, al contrario nel corso degli anni hanno prodotto nella popolazione straordinarie capacità di vigore. Si narra che un Hunza può andare camminare tranquillamente per 200 km in relativamente poco tempo. Le forti doti di resistenza sono conosciute in tutto l'oriente, tanto che nelle spedizioni Himalayane, sono assoldati come portatori. Adesso il luogo dove vivono gli Hunza è accessibile e vengono importati cibi “normali” come farina bianca e zucchero, il digiuno non è ovviamente più praticato e adesso sono diffuse malattie occidentali come carie, obesità, diabete, che prima erano assolutamente sconosciute.

Il digiuno nel mondo animale

Ma anche in molti animali il digiuno è una cosa normale per la sopravvivenza, nei periodi di carenza di prede. Per esempio in autunno gli stambecchi, camosci e cervi mangiano molto di più per accumulare grasso per l’ inverno, che a causa dell’ altitudine dove vivono, non permette l’ approvvigionamento di cibo sufficiente. Del resto è quello che fanno gli animali che vanno in letargo proprio d’inverno, riducendo così di molto il loro metabolismo basale, mentre i poveri stambecchi e company devono andare avanti con neve e freddo. Il bello che i violenti scontri che i cervi hanno tra di loro per l’ accoppiamento e la successiva fecondazione avvengono proprio in pieno inverno, quindi praticamente a digiuno, che non compromette anzi enfatizza le loro energie. Gli uccelli migratori mangiano a fine estate più del fabbisogno e quando partono verso i luoghi più caldi sono talmente grassi da pesare il doppio del normale. Ma durante la migrazione, che può arrivare anche a 5000 km, non si fermano mai e a fine corsa il loro perso ritorna normale. I lupi cacciano per giorni, ma poi possono restare per settimane senza mangiare e nello stesso tempo percorrono grandi distanze per procacciare altro cibo, vivendo con il solo grasso corporeo come del resto quasi tutti i predatori. Anche i pesci digiunano, come per esempio il salmone, che nella sua famosa risalita del fiume non ingerisce nulla, nemmeno nel successivo periodo della posa delle uova. In sostanza il digiuno è una condizione che non è quindi nata da 10.000 anni, ma da milioni di anni della storia stessa dell’uomo/animali ed è per questo che se una durata fino ad un massimo di 14/15 giorni, non provoca assolutamente nessun danno, anzi al contrario apporta molti benefici.

Digiuno e crescita muscolare

Tutto questo però non dimostra che non si possano perdere anche muscoli, o no? Non è assolutamente così, perché l’organismo non può distruggere quello che per lui è vitale per la sopravvivenza come la struttura muscolare, perché indebolendola non si avrebbe più l’ energia e la necessaria forza per cacciare un animale da cui prelevare la necessaria carne per alimentarsi, rischiando così di morire di fame. Se si defunge è decisamente molto difficile figliare e perpetuare la specie, cioè l’ unica cosa a cui tende l’ organismo e questo non potrebbe assolutamente permetterlo. Anzi con il digiuno il corpo, attraverso la perdita di acqua, di sali minerali e grasso superfluo, disintossica le scorie dell’ organismo che appesantiscono la nostra performance prestativa. Ma molti dicono che durante il digiuno il corpo avrà bisogno di proteine e quindi tenderà a smontarle per forza. Nemmeno questo è totalmente vero, perché l’organismo a riposo ha bisogni meno importanti, perché la mancanza di cibo provoca una notevole diminuzione della sintesi proteica dei muscoli, nel canale digerente, nel tessuto cutaneo, provocando anche la riduzione della massa del fegato e della milza. Senza contare che il digiuno fa scattare un meccanismo molto efficiente di riciclo derivante dall’ autolisi delle proteine dei tessuti danneggiati, così come quelle prodotte dalla degenerazione delle tossine. Infine le poche proteine che comunque potrebbero essere intaccate dalla mancanza di cibo possono essere facilmente bloccate dall’ assunzione di glutammina e aminoacidi ramificati come integratori ed il gioco è fatto. E’ vero che durante il digiuno i muscoli diminuiscono di volume, ma solo perché si svuotano delle loro riserve di zuccheri (glicogeno) e visto che ogni molecola di glicogeno è legata a 3 parti di acqua è ovvio che non mangiando la componente più grande del volume muscolare scende di molto, come se fosse un palloncino sgonfio. In realtà il numero delle cellule muscolari rimane inalterato e quando si riprende l’alimentazione normale, si assisterà ad un’ eccezionale ripresa dell’ attività muscolare e, provato sul campo, ad un AUMENTO della massa muscolare nei mesi successivi, in quanto il corpo è più efficiente, senza scorie, con meno grasso e si inoltre si premunisce incrementando la massa muscolare per affrontare in modo ancora più efficiente l’ eventuale nuovo periodo di carestia.



Tutto ciò è coadiuvato anche dal fatto che l’ intestino, dopo il digiuno, viene rigenerato dall’eliminazione delle scorie, riequilibrando così la sua flora batterica. La pulizia della membrana intestinale permette in finale una maggiore assimilazione di carboidrati, proteine e grassi, ottimizzando così la sintesi proteica fondamentale per lo stimolo della massa magra e anche i processi di smaltimento del grasso superfluo. Il risultato di tutto questo sono gli atleti come Roberto Amorosi Hernandez, Giorgio Sartori, Emanuele Bellini, Marilen Piza Matemales, Monica Perez Gonzalo, Rachid, Mauro Scarponi e tantissimi altri, le cui foto sono sul nostro gruppo facebook. Tutti questi atleti ha praticato uno o più digiuni di circa una settimana e questa strategia ha portato ad aumenti di massa muscolare su TUTTI questi ragazzi e ragazze, variante tra i 1 e 4 Kg nei mesi successivi e anche un mantenimento della bassa percentuale di grasso corporea pur riprendendo la stessa alimentazione (in qualche caso anche di più) di prima del digiuno. Liberatevi dai tabù mentali, slegatevi dal vostro nutrizionista laureatosi nei giorni della guerra del Vietnam, rompete le catene dal vostro personal trainer tutto circuitini e provate anche voi il digiuno, non una follia, ma una pratica scritta nel fuoco nei nostri geni da migliaia di anni di evoluzione, offuscata solo dall’ assurda presunzione della fallimentare nutrizione ufficiale.

Le informazioni contenute in questo articolo hanno fini puramente divulgativi e non intendono in alcun modo sostituire il parere dei professionisti del settore sanitario. Consultate il vostro medico prima di iniziare qualsiasi programma di esercizio o integrazione nutrizionale. Tutti i diritti sono riservati.
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